Poesia "VORREI UNA SCALA"
- Progetti Futuri
- 1 giu 2020
- Tempo di lettura: 2 min

Maria Antonietta Cocco D’Onofrio nasce a Taranto e trascorre la sua vita a Manfredonia. Madre di tre figli e nonna di quattro nipoti, fa il suo esordio nel 1980 con la raccolta “Camminare”, le cui liriche si mostrano quasi una preghiera, alla ricerca della dimensione nuova. Nel 1985, per i tipi delle edizioni ET di Milano, esce la seconda raccolta dal titolo “Ali nuove”, dedicata a tutti gli affetti familiari, con prefazione di Cristiano Serricchio.
Per i tipi di Claudio Grenzi di Foggia, nel 1990, la terza raccolta dal titolo “Sapori di Puglia” (opera prima classificata al gran premio di poesia e narrativa Città di Pompei 1991), un inno d’amore per la propria Città e per la propria Regione. Con Andrea Pacilli Editore pubblica, nel 2012, la raccolta “Tra ombra e luce” e, nel 2016, “Le parole e l’anima”, presentata nella prestigiosa cornice del Circolo Unione di Manfredonia. Ha vinto premi nazionali e le sue opere sono state segnalate in numerosi concorsi, pubblicate su riviste nazionali.
"La poetessa Maria Antonietta Cocco D’Onofrio, per gli amici Pucci, non è più con noi, ma il presupposto fondamentale dell’arte è l’immortalità: è per questa ragione che cogliamo la corrente occasione per ricordare con amore la sua sensibilità, umana e artistica, che ha fatto di lei una gemma preziosa da custodire nella nostra memoria" Sabrina Mangano, Progetti Futuri
VORREI UNA SCALA
Vorrei una scala
molto alta e lunga
per salire nel cielo
e dietro una nuvola nascondermi
e lo sguardo lanciare nel mondo
conoscere le cose
guardando la conca immensa
del mare
da una sponda all’altra
per il tragitto interiore dell’anima
come il mare si espande immensa
negli itinerari successivi
Poi aderire ai voli degli uccelli
insieme cantare la canzone
alla vita all’amore alla gente
che dall’alto sembra piccola piccola
ma pure grande e ha
l’identità migliore
Va nelle strade nelle case
raccoglie il bambino nella culla
e dalla finestra in fiore
vede il vecchietto sulla panchina
che si indora al sole
Perché no salire ancora
prendere una stella e il suo mistero
e attraversare tutta la galassia
Quando poi scendo a casa mia
racconto la storia della libertà
poiché un poco l’ho afferrata
nei suoi capelli fuggitivi
e tenerla è un tesoro grande
per l’emozione di allargare il cuore
Maria Antonietta Cocco D’Onofrio
Autrice: Michela D'Onofrio
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