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Intervista al M° Alberto Ferro, il talentuoso docente di pianoforte del Conservatorio di Foggia

Alberto Ferro è giovanissimo ma ha già un curriculum che parla da solo… da far invidia ai più grandi pianisti di fama internazionale. Nato a Gela nel 1996, ha iniziato gli studi musicali all’età di 7 anni tenendo il suo primo recital all’età di 13 anni, ha poi frequentato numerosi corsi di perfezionamento con pianisti di fama internazionale come Michel Béroff, Dina Yoffe, Leslie Howard. Numerosi premi vinti in concorsi nazionali ed internazionali: il primo premio al “Premio Venezia” (2015), il premio come finalista e il premio Children’s Corner al “Clara Haskil” di Vevey (2017), il primo premio e il premio del pubblico al “Telekom – Beethoven” di Bonn (2017). Si è esibito in prestigiose sale da concerto tra cui il Teatro Massimo “Vincenzo Bellini” di Catania, il Teatro Malibran e il Teatro La Fenice di Venezia, Sala Verdi del Conservatorio di Milano, il Teatro Le Réflet di Vevey, Künstlerhaus e Herkulessaal di Monaco, Salle Philharmonique di Liegi, Concertgebouw di Bruges, Minardschouwburg e Handelsbeurs di Gand, Flagey e Palais des Beaux-Arts di Bruxelles, Philharmonie di Lussemburgo.


Nel 2016 e nel 2017 ha ricevuto la Medaglia della Camera dei Deputati, conferitagli dalla Presidente della Camera, On. Laura Boldrini, in occasione della Festa Europea della Musica, come riconoscimento al suo talento artistico, e per i successi riportati nel corso degli ultimi anni in prestigiose competizioni pianistiche internazionali. Dal 2015 è uno degli artisti sostenuti dal CIDIM, Comitato Nazionale Italiano Musica, che ha realizzato la produzione di un CD per l’etichetta Suonare records, allegato alla rivista nazionale Suonare News (maggio 2017).



Alberto Ferro ha voluto rispondere ad alcune domande.


Un bambino prodigio: cosa significa per te la musica e perché ti appassiona così tanto?

La musica mi ha sempre accompagnato sin da piccolissimo. Di questa meravigliosa arte mi appassiona in particolare il modo di interpretare la vita in maniera molto naturale. La musica porta tutti in alto.


Tanti sacrifici ma anche tante soddisfazioni…qual è il tuo traguardo più importante?

Aver vinto il Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale “Telekom-Beethoven” di Bonn. È stata davvero una bellissima esperienza e ho provato emozioni indescrivibili in particolare durante la standing ovation riservatami dal pubblico per la mia interpretazione del Concerto per pianoforte e orchestra n. 4 op. 58 in Sol maggiore di Ludwig van Beethoven, nel corso della finalissima del concorso.


Solo 24 anni e già tanti riconoscimenti. A chi senti di dover dire grazie?

Sicuramente ai miei genitori, che mi hanno sempre seguito e sostenuto in qualsiasi circostanza. Ringrazio anche il mio maestro Epifanio Comis, una guida artistica di fondamentale importanza per me.


Qual è il tuo compositore preferito? E quale il più attuale, che sa mettere in musica la realtà dei nostri giorni?

Farei cenno a numerosi compositori rispondendo a questa domanda, ma preferisco Beethoven per la sua riflessione intellettuale e per le innovazioni che ha apportato nelle forme musicali. Penso sia un compositore molto attuale e apprezzato nella nostra epoca.


Hai già una cattedra come professore presso il Conservatorio U. Giordano di Foggia. Come sarà approcciarsi da docente con tuoi coetanei?

Personalmente non noto problematiche relative all’approccio tra docenti e allievi in base all’età. Come docente, cerco di insegnare ai miei allievi tutto quello che ho ereditato dal mio mentore, in particolare: trattare il pianoforte con una visione musicale globale, ovvero come una grande orchestra sinfonica ricca di varietà timbrica senza però trascurare l’aspetto prettamente strumentale e il rispetto della partitura.

 

Intervista a cura di Libera Maria Ciociola


 
 
 

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